Rock out!!

Interviews

A cura di Moreno Lissoni - Slamrocks.com

"Ospiti", anzi ospitiz di SLAM! questa volta sono i romani The Guestz che al gran completo ci raccontano un po' di cose su di loro e sull'ep d'esordio dal titolo "Not For Money, Just For Glory".

Come al solito, presentate i The Guestz a chi ancora non vi conosce...
JONNA: Well! Siamo la band più figa dell’universo c’è poco da fa’! Solo i Manowar sono migliori!
MATT: Siamo 3 stronzi e un mancino!
MIMMO: non credo che Rob apprezzerà il "tributo ai Manowar"…
ROB: andate tutti a cagare!

Nel vostro curriculum leggo che avete aperto per i Soul Doctor, Adam Bomb e Kee Marcello, qualche retroscena delle due serate?
ROB: A parte che le serate sono tre…
JONNA: Adam Bomb ci ha dato la grande soddisfazione di sentire il nome della nostra band pronunciato come si deve, visto che quella “Z” alla fine mette in crisi dislessica il 99% del popolo italiano.
Kee Marcello è un grande chitarrista, ho potuto ammirarlo da vicino in quanto mi sono ritrovato ad essere il suo backliner però, come si dice a Roma “è un po’ de coccio”: al soundcheck aveva capito bene come funzionava la mia attrezzatura, mentre al momento dello show, siccome era un po’ brillo, c’ha messo 4 canzoni a ricordarsi come funzionava la mia pedaliera e quindi gli ho fatto gli stacchi a mano da bordo palco per gli assoli e gli effetti :p
MIMMO: vai cor Kee Marcello ciucco…
MATT: Del concerto con Kee Marcello ricordo che dopo aver suonato ci siamo messi nel cesso del locale a parlare (ubriachi come delle merde) di quanto i bassisti siano pipparoli!!! Non so perchè, ma alla fine si parla sempre di quel frocio di Rob!
ROB: ho ancora negli occhi la faccia di Paul Del Bello che portava coperte e piumone ad Adam perché il signorino voleva dormire nei camerini, ahah! Poi vabbè, Adam è un pazzo, si è fatto Parigi-Roma tutta di fila perché anziché approfittare del giorno libero per spezzare in due il viaggio se n’è andato a Disneyland! C’ha raccontato che una volta arrivato al casello di Roma, alla richiesta del biglietto ha detto di non avercelo e quando il casellante gli ha chiesto da dove veniva gli ha risposto “PISA!”… che faccia da culo, avrei voluto vedere la scena, ma già il modo in cui l’ha raccontata era spettacolare!
Dei Soul Doctor ricordo solo il vuoto desolante di Stazione Birra, dato che hanno avuto la brillante idea di suonare il giorno del derby! In due date NON si fanno concerti a Roma: una è quella, e l’altra è il giorno della partita di ritorno!

Mi confermate che i Soul Doctor dal vivo usano cori campionati? Quando li ho visti a Milano, la sensazione era quella...
ROB: a me non pare proprio, di solito me ne accorgo, ma va anche detto che all’epoca non conoscevo per niente la band (come probabilmente il 90% dei presenti, ahah!)
MATT: boh....io mi sa che stavo lesso, sinceramente non ricordo! Ricordo solo che erano davvero bravi. Ma ancora meglio erano i Markonee!
MIMMO: l'unica sensazione è stata che Tommy ha veramente una gran voce!

Avete appena stampato il CD "Not For Money, Just For Glory", come e' stata l'esperienza in studio e perchè la scelta di questo titolo?
JONNA: “Not For Money, Just For Glory” è un verso del brano Ten Years In Jail che ho scritto per gli Hot Custom Man. Brano che eseguiamo live anche con i The GuestZ, ci piaceva come idea visto che incarna quello che poi è il vero spirito del rock’n’roll. Se suonavamo per i soldi avevamo già messo su una band per fare i matrimoni e i pezzi di Claudio Baglioni!
“Not For Money, Just For Glory” è stato citato anche nella nostra song “House Of Rock!”
MATT: Siamo entrati in studio sapendo esattamente come volevamo suonasse il nostro ep, e a parte qualche chicca qui e lì era già quasi tutto pronto... diciamo che abbiamo suonato decisamente al massimo, abbiamo infilato nel disco quasi tutto quello che sappiamo fare insomma, che alla fine non è nient'altro che Rock n Roll!!
MIMMO: è stato fighissimo, ci siamo spaccati ed è uscito anche un gran sound, come volevamo.
Ovviamente avrei voluto dedicare più tempo ai take della voce però i tempi stringevano e ho dovuto cantare anche di mattina... ma grazie a Jonna ho imparato a guardare l'alto per fare uscire tutta la voce!!!
ROB: con Jonna concordavamo sul fatto che questo è il primo cd nostro che riascoltiamo con una certa frequenza, normalmente invece ci capitava di stufarci subito, soprattutto a causa di un risultato finale non soddisfacente. Stavolta, sia le canzoni che il lussuoso digipack ci soddisfano appieno.
Per quanto riguarda l’esperienza in studio in sé, abbiamo fatto una specie di videodiario delle registrazioni, filmando un po’ di momenti e poi incollandoli assieme: niente di professionale, ma il risultato è semplicemente esilarante! Trovate le varie puntate sul nostro canale YouTube: www.youtube.com/theguestz e anche sul nostro sito.

Con quale criterio scrivete le canzoni? Usate anche voi il "teorema di Ric Browde"!?
JONNA: Decisamente sì! Ric Browde aleggia nelle nostre viscere!
ROB: Jonna ci ha insegnato talmente bene il teorema che ormai lo applichiamo anche senza rendercene conto!
MATT: le canzoni sono nate da componenti singoli, poi vengono "presentate" al box e da li ci si lavora sopra suonando e riarrangiando abbestia!
ROB: poi ci sono pezzi come House Of Rock che nascono totalmente per caso, credo succeda un po’ a tutte le band: durante una delle sessioni di preproduzione al box di Jonna, mentre quest’ultimo sistemava il barrè per Piracy, ha tirato fuori un giro che gli abbiamo immediatamente fatto registrare (per fortuna avevamo già tutto pronto per farlo!), e così è nata House Of Rock.
MIMMO: scriviamo bene tutti e quattro e che alla fine tutti abbiamo un 25% di merito tra composizione e arrangiamento, funzioniamo bene anche in questo... oltre che a letto!

Quali storie si nascondono dietro a pezzi come "Jonna Wants Two Beers", "Piracy" e "Naked Alice"?
JONNA: come tradizione vuole, "Jonna Wants Two Beers" è la prima canzone del cd ed è stata l’ultima ad essere scritta. In realtà questo pezzo nasce durante una delle prime sessioni di songwriting che abbiamo fatto, ma mancava il giusto ritornello. In fase di preproduzione il nostro Christian Ice ha farfugliato qualcosa con “Jonna” e “Beer”. Non c’entrava un cazzo con il “live in London” che a sua volta stava farfugliando Mimmo God ma entrambi suonavano troppo bene e abbiamo dovuto inevitabilmente scrivere il testo intorno a questi 2 concetti!
MIMMO: "Jonna Wants Two Beers" è una serie di immagini vissute durante la nostra convivenza (mia e di Jonna) tra birre scolate a rotta di collo e poco sonno, e soprattutto ironizza su alcune ragazzette che hanno più o meno frequentato the house of rock che per fare le fighe e con la scusa di voler fare esperienza attaccano con la storia che l'Italia non è rock, Roma meno che mai e di voler partire e andare a vivere qualche mese o anno fuori... e magari restarci per non farci venire più il mal di testa con tutte ste chiacchere! Cmq Londra inizia a non essere gettonata più come una volta!
JONNA: “Piracy” l’ho scritta a settembre dell’anno scorso, mi trovavo da solo in un paesetto sperduto nelle montagne irpine e avevo voglia di scrivere due righe di sfogo verso il sistema e il suo modo di agire contro certa pirateria musicale. Io ne sono stato vittima e carnefice diciamo, la Guardia di Finanza si presentò a casa mia alle 7 del mattino sequestrandomi il corpo del reato - ovvero qualunque cd o dvd senza il bollino siae sopra, sia quelli che vendevo su ebay, sia quelli con le registrazioni delle mie band, e ovviamente anche quelli il cui bollino era sul cellophane intorno - e anche altre cose personali. La causa è ancora in piedi e verrò anche processato penalmente.
Ho trovato tutto questo assurdo rispetto ad altri crimini che rimangono spesso e volentieri impuniti. Poi per carità, sapevo quello che stavo facendo e pagherò tutto quello che c’è da pagare!
ROB: “Naked Alice”, il pezzo più corto (e più veloce) del repertorio dei The Guestz è nato – come tante altre – per puro caso: lavoro per la Telecom, e stiamo preparando una nuova offerta adsl chiamata Alice Naked (si tratta di una adsl “spogliata” della classica linea telefonica): sembrava un nome simpatico per una canzone cazzona alla Thee STP, per cui quando mi è venuta in mente la frase “no more lonely handjobs now that I am with my Naked Alice”, era obbligatorio farci un pezzo su, e mi è uscito questo testo in cui si parla delle prodezze (purtroppo immaginarie, ahah!) di questa ragazza-myspace in chiave erotico-tecnologica. Da notare che la parte finale del solo, apparentemente suonata con uno slide, è stata invece registrata usando l’accendino del Mimmo God come slide!
MATT: Naked Alice è uno dei testi più belli che abbia mai letto!
ROB: già che ci siamo citiamo anche House Of Rock: nonostante il testo (scritto da me e Mimmo) sembri una accozzaglia di luoghi comuni del rock’n’roll, si parla invece di cose che succedono davvero a casa di Jonna! Mimmo abitava con lui fino a qualche settimana fa (e da qui nasce la gag in cui Mimmo dice che Jonna è il suo fidanzato), ed è dove bene o male è nata questa band.
Lo sketch alla fine, in cui si sente Jonna dire “guardate l’alto… mento in alto, così la voce esce tutta… uan, ciù, trì, for, House Of Rock!” è stato immortalato mentre registravamo il coro ed era troppo bello per essere cancellato, per cui è finito in fondo al pezzo!

Dal vivo suonate anche brani dei Rhino Bucket che negli ultimi anni sono balzati alle cronache anche per il cambio di sesso del loro batterista. Non avete paura che questa cosa possa succedere anche a voi?
JONNA: Ahahah se dovesse succedere ci prepareremmo dei brani di Marilyn Manson, così io e Matt diventeremo anoressici che abbiamo bisogno di perdere una decina di chili abbondanti a testa!
MATT: A dire il vero io pensavo già di essere donna, mi sono sempre chiesto infatti cosa fosse quel coso che mi ritrovo tra le cosce! :D
MIMMO: è già successo! Ed è sotto gli occhi di tutti... Mattia ha le tette!!!

Parliamo della band ora, il vostro cantante usa lo pseudonimo di "Mimmo God", sul nome potrei capire la sua origine, ma perchè "God"? Sei nato al Vaticano?
MIMMO: Altro che Vaticano, pensa, sono l'unico dei quattro a non esser nemmeno nato a Roma! In realtà lo uso mio malgrado questo pseudonimo, non mi presento alle persone né come Mimmo, tantomeno come Mimmo Dio! Però ai tempi del liceo in tutta la classe ci chiamavamo col nome o il soprannome e il “dio” finale: tipo Fabioddio, Nanoddio, Mimmoddio... il più bello era Roccoddio!!! In realtà è nato tutto da lì... ma era una cosa limitata alla classe e neanche mi dispiaceva visto la mia passione per Ronnie James Dio; poi Jonna come suo solito ha americanizzato il tutto... e da li' Mimmo God!

Jonna hai suonato in più band di Keri Kelli tra cui i Bang Bang. Ci vuoi raccontare come e' andata con Pucci?
JONNA: Eravamo tutti, chi più e chi meno, alle prime armi nel 1997 o giù di lì. Il Pucci pensava di essere già una star senza aver fatto un minimo di gavetta e ci trattava come pedine di una scacchiera che non è mai riuscita a fuoriuscire dai suoi sogni. E’ rimasto un grande sognatore con la tendenza parlare troppo e quagliare zero. Gli voglio bene nonostante tutto.

Rob, se fossi Deadend mi accanirei su di te perchè suoni il basso al "contrario", ma visto che non lo sono, ti chiedo quali altri scheletri ai nell'armadio oltre ad avere una fan page dedicata ai Threshold?
ROB: ahah, sfatiamo subito un mito: io sono TOTALMENTE DESTRO, talmente tanto che la mano sinistra è completamente incapace di combinare qualcosa di decente su un manico, per cui più che prendere a plettrate due corde del basso non so che farci.
Per il resto, adoro Avril Lavigne, ha fatto tre dischi uno più bello dell’altro!

Matt, per te che sei il piu' giovane del gruppo faccio una domanda seria visto che arrivi dai Brightness: cosa ne pensi degli Stone Gods e come hai iniziato a suonare la batteria?
MATT: Gli Stone Gods mi piacciono un sacco, sinceramente: è sparita l'influenza dei Queen con l'abbandono di J. Hawkins, e ora il gruppo suona ancora più ruvido e ingleseggiante, spero in un NON successo commerciale, in modo da potermeli gustare in qualche piccolo club, perchè è lì che si fanno i concerti più belli.
Riguardo la batteria: credo di aver iniziato a suonare come tutti...sin da bambino suonavo su ogni cosa dentro casa, qualsiasi cosa! Questo grazie ai miei che m'hanno da sempre fatto sentire musica seria! Poi nel 1992 vidi su videomusic, con mio padre, il "LIVE IN PARIS" dei Guns ‘n’ Roses, che registrammo in videocassetta... da lì mi innamorai di Matt Sorum e successivamente dello strumento in questione, così mio padre mi comprò il mio primo paio di bacchette, suonavo sui poggiatesta della macchina! Poi a 11 anni ho cominciato lo studio dello strumento e della musica, e ho comprato la mia prima batteria.

A luglio suonerete a Torino al Summer Glam Attakk, usate tutto lo spazio che volete per promuovere l'evento...
JONNA: Personalmente sono orgoglioso di partecipare per la seconda volta dopo quella con i Decadenza nel 2005, porterò la mia Flying V e la farò suonare a Simone “Deadend” se non sarà ancora riuscito a ritrovare la sua!
Per il resto saremo Brutti, Sporchi, Cattivi e faremo un sacco di casino!
ROB: Era ora! M’ero rotto le palle di fare ogni volta lo spettatore al Glam Attakk, e finalmente ci vado con una band coi controcazzi! Per la pubblicità, beh: basta la presenza del Jonna a fare da sola tutta la promozione necessaria!

Siamo alla fine, per chiudere vi chiedo quali sono i progetti per l'estate e quali sono le ambizioni dei The Guestz?
ROB: per ora la mia più grande ambizione è non pentirmi di aver stampato 1000 cd, che a ragionarci su è una cifra enorme, visto l’andazzo…
JONNA: Scriveremo nuovi brani durante l’estate e faremo altri concerti dove sarà possibile per promuovere ancora il nostro cd.
Ambizioni? Sono la linfa per noi, ma restiamo con i piedi per terra e quello che ci serve innanzitutto è il divertimento, se viene a mancare crolla tutto quello in cui crediamo.