Interviews
A cura di No Respect
La scena rock and roll romana si arricchisce di una nuova realtà, THE GUESTZ. Dopo la pubblicazione del primo EP il nome sta circolando velocemente… abbiamo sentito Rob (basso) e Matt (batteria) autentica “forza motrice” della band.
(NR) Ciao. Non vi starò qui a chiedere come è nato il nome della band (chi vuole può andarsi a leggere la simpatica storiella nella vostra biografia), mi interessa però un breve cenno su come è nata la band. Tutti e quattro i musicisti hanno alle spalle un background piuttosto notevole (ed impegni tutt’ora attivi, se non erro). Come, e perché, è nata l’idea di provare con un “qualcosa di nuovo”?
ROB: Prima di tutto, chiariamo che in realtà non avevamo nessuna intenzione di fare "qualcosa di nuovo", ahah! Io e Jonna ci conoscevamo da tempo e parlavamo sempre di metter su una band insieme (molto alla Ac/Dc, su questo non avevamo dubbi), solo che lui ne aveva sempre 6/7 (tra originali e tributi) mentre a me ne basta una per sentirmi "occupato", anche se a quel tempo si trattava di un tributo. Due anni fa è capitato che lui si ritrovava con meno band del solito, e soprattutto con nessuna band originale davvero soddisfacente; inoltre, aveva sotto mano quello che non esitò a definire un cantante portentoso, mentre io da un paio di anni suonavo con questo ragazzino neanche maggiorenne che pestava come un fabbro.
Così, ai primi di settembre del 2006 ci siamo trovati ad un bar per parlare di questa nuova band: sembravamo tutti motivatissimi, e dopo un paio di birre avevamo già una lista di cover da provare per vedere come andavamo come amalgama. Il resto è storia!
Tornando alla tua domanda, più che fare qualcosa di nuovo, l'idea era quella di andare a colmare un vuoto: a Roma non c'era una grande e longeva band hard rock che mettesse più o meno tutti d'accordo e che ti potevi ritrovare ad aprire per le band famose, un po' come gli Hollywood Killerz a Torino, i Bastet a Padova, i Markonee a Bologna, e così via. A quanto pare, più di qualcuno ha avuto la stessa idea nostra, recentemente stanno uscendo fuori diverse band valide, vedremo chi reggerà e chi no!
MATT: Insieme a Rob suonavo nei The Brightess, un tributo ai The Darkness, ma avevo bisogno di fare pezzi originali, volevo dare sfogo al mio estro creativo – non ero ancora maggiorenne ma volevo già darmi da fare seriamente. Siccome io e Rob ci troviamo spesso e volentieri in quanto a gusti musicali, è stato naturale iniziare proprio con lui. Avevamo in testa quello che volevamo: un gruppo rock’n’roll, incazzato come i Motorhead, una banda di cazzoni con attitudine da vendere; e siccome non avevamo tempo da perdere a cercare le persone giuste, siamo andati sul sicuro: abbiamo sentito Jonna, che più o meno aveva le nostre stesse idee, e aveva a disposizione Mimmo che all’epoca viveva con lui.
La band era pronta!
(NR) Parliamo subito del vostro primo lavoro. Il prodotto (come tale) mi sembra all’altezza di pubblicazioni internazionali. Siete soddisfatti del risultato (parlo in termini di suoni, produzione, packaging, …)? Secondo, come è stato accolto in giro?
ROB: Per quanto riguarda la produzione, con Christian Ice e il Temple Of Noise sapevamo di andare a colpo sicuro per la qualità. Sono 10 anni che Jonna registra in quegli studi, quindi ci ha illustrato bene il loro modo di lavorare, e il risultato si sente. Tra l'altro, ci hanno dato ottime dritte per arrangiamenti, cori e suoni, ci siamo sentiti decisamente in ottime mani. Ovviamente ognuno di noi ha qualche piccola lamentela qua e là, ma il tempo a disposizione era quello che era, per cui abbiamo dovuto adeguarci. Per esempio, Mimmo ha registrato le voci di diversi pezzi di mattina, il peggior momento della giornata per cantare, e soprattutto per un animale notturno come lui!
Per il packaging, devi sapere che Christian Ice è una delle menti dietro al progetto rock demenziale Prophilax (a Roma sono famosissimi, da voi non so), e mentre mixavamo da lui abbiamo visto il bel digipack fatto per il loro ultimo album. Ci è piaciuto, ci siamo fatti dare i contatti della ditta che l’ha prodotto, e devo dire che siamo soddisfatto al 100% di come è venuto fuori!
A livello di responso “musicale”, beh, la rassegna stampa parla da sola: una sola insufficienza da una webzine inglese che ha deciso che noi dovevamo essere un gruppo punk rock e poi si lamentava che non trovava queste influenze nel cd; ci ha dato una striminzita sufficienza anche sulla produzione, per cui m'è venuto il dubbio che abbia recensito un altro cd, ahah!
A parte questo, voti diciamo tra il 6,5 e il 7,5 sulle webzine metal e tra il 7 e l'8 su quelle hard rock, sia in Italia che all'estero. L'unico appunto che ci fanno regolarmente è che il cd è troppo corto!
MATT: A livello di produzione e presentazione, oggettivamente parlando il nostro EP è sicuramente superiore al 90% degli EP e dei demo che ci sono in giro in Italia e non…
Questo grazie a due persone che sanno lavorare come si deve, ovvero Mirko e Christian del Temple Of Noise. C’è una bella coesione sonora nel disco e anche se il mio “suono tipo” non è come quello che sentite in “Not For Money, Just For Glory”. Ci si deve mettere al servizio dei pezzi e della band, quindi quelli sono stati i suoni che secondo un po’ tutti nel gruppo erano adatti a quello che stavamo tirando fuori.
Sembra poi che parecchia gente stia spendendo buone parole per noi, dicono che abbiamo una gran botta e pezzi che funzionano alla perfezione. Ti posso assicurare che l’energia del disco si raddoppia in sede live: chiunque ci abbia visto al Glam Attakk di Torino ci ha chiesto di fare altre date al nord per tornare a vederci. Quindi direi che non sta andando poi così male, anche a livello di vendite.
(NR) E’ giusto definirvi una “energetica band di hard-rock” (lasciamo da parte gli inglesismi per una volta!)? Quali sono le band del passato (e/o del presente) che appartengono al DNA dei Guestz?
ROB: Il concetto di energia per noi è fondamentale - beh, trovami un gruppo rock che ti dice il contrario! Dal vivo, quando abbiamo a disposizione impianti potenti, possiamo alzare i volumi senza pregiudicare la qualità del suono, e diamo decisamente il meglio, ma penso – ok, spero! - che anche su disco questa cosa venga fuori.
Le nostre ispirazioni sono piuttosto varie, seppur tutte riconducibili all'hard rock che va dagli 80's ai giorni nostri: Jonna è un fan degli Ac/Dc e di TUTTI i loro gruppi clone, a me piacciono tante cose dagli Enuff Z’nuff ai Motorhead, passando per gli ultimi Backyard Babies, mentre Mimmo è un po' più metallaro come impostazione ma basta vietargli di fare il Bruce Dickinson e il gioco è fatto!
MATT: Sicuramente i mostri sacri del rock’n’roll, ma soprattutto tante band semisconosciute al grande pubblico. Sono influenzato da nomi di tutti i tipi, dai Led Zeppelin fino ad arrivare a Heaven’s Basement e Buckcherry. Sono dell’opinione che la grande musica del passato sia imbattibile, ma che allo stesso modo ci siano davvero decine di band giovani che meritano lo stesso rispetto e lo stesso successo: le nuove leve sono il futuro!
(NR) Trovo corretta la decisione di proporre un EP di pochi pezzi rispetto ad un intero album, almeno come passo iniziale. Una scelta di qualità a fronte di una di quantità. Quali sono, tra i brani presenti, i vostri preferiti? Avete lasciato fuori qualcosa che, magari, potremmo assaggiare in futuro?
MATT: Sarò di parte, ma a me piacciono tutti! Sono cinque brani completamente differenti tra loro, quindi anche nel suonare c’è una certa varietà e la cosa mi diverte parecchio!
ROB: Fare un EP è stata una mossa dettata principalmente da due ragioni: primo, avevamo fretta di registrare e avevamo solo quei cinque pezzi pronti (nel senso di fatti e finiti), secondo il budget per registrare un disco intero non ce l'avevamo.
Abbiamo speso 1.500 Euro per la sola registrazione. Per un full length ce ne sarebbero voluti almeno il doppio! Il prossimo cd, a cui abbiamo già iniziato a lavorare, sarà un album completo, anche se ancora non sappiamo dove troveremo i soldi, ahah!
Ci saranno sicuramente due pezzi scritti da Jonna per un vecchio progetto, gli Hot Custom Man, che abbiamo fatto nostri e suoniamo regolarmente nei nostri concerti, ovvero Ten Years In Jail e Ridin' On The Road. Potrete sentire la seconda probabilmente entro fine anno, in un EP “solista” di Jonna in via di completamento.
(NR) Mi sembra che a Roma si sia tornati a suonare alla grande. Avete aperto per diverse band “di nome” (cito i Quireboys a puro titolo di esempio). Come è stato il riscontro del pubblico? Avete qualche aneddoto particolare da raccontare?
ROB: E' vero, un sacco di band stanno tornando a suonare a Roma, ma va anche detto che molto spesso è proprio il nostro Jonna ad impegnarsi per portarle a Roma e ovviamente, quando possibile, siamo noi ad aprire (oltre che a fornire la backline).
Per quanto riguarda il pubblico di queste occasioni, è sempre un terno a lotto: Adam Bomb è riuscito a riempire un locale di media grandezza di lunedì (tutt'ora non ci spieghiamo coma sia potuto succedere) mentre altre volte la situazione è desolante, come quando vennero i Soul Doctor a Stazione Birra la domenica del derby: 20 persone!
Aneddoti particolari... beh, ricordo con piacere Spike dei Quireboys. Appena arrivato a Stazione Birra gli ho suggerito di assaggiare la birra che il locale produce in proprio... 30 secondi dopo lo vedevi andare da tutti i suoi compari a dirgli di assaggiare la birra assolutamente, ne era totalmente entusiasta!
Poi ci sarebbero dei “piccanti” aneddoti ogni volta che viene Adam Bomb, ma purtroppo nelle interviste mi tocca sempre sorvolare, qualcuno potrebbe prendersela, ahah! E infine, mi ha fatto molto piacere sapere che Kee Marcello è rimasto positivamente impressionato la prima volta che abbiamo aperto per lui, a maggio, tanto da volerci di nuovo quando è tornato a Roma a metà ottobre.
MATT: Il pubblico di Roma ci conosce ormai bene, quindi quando suoniamo di spalla a band di rilievo c’è sempre una fetta di pubblico che conosce i nostri pezzi e canta i ritornelli, ed è una figata!
Sempre riguardo ai Quireboys, ci hanno letteralmente riempiti di sinceri complimenti. Il chitarrista Paul Guerin ci ha detto “you made me feel link 20 years ago!”, che detto da un tipo che di cose ne ha viste fa un certo effetto.
La stessa sera, poi, ci era stato detto dagli organizzatori di liberare i camerini in fretta perché i Quireboys volevano restare da soli. Per cui, quando Spike mi ha visto portar via la roba mi ha detto: “Dove vai?”; io gli ho riferito quello che mi era stato detto e lui: “Ma scherzi? Resta qui e bevi con noi!”…
Detto, fatto: mi sono preso una gran bella sbornia!
(NR) Sono convinto che la “parte difficile” venga dopo la produzione/pubblicazione di un disco (a livello underground, ma non solo). Come vi state muovendo in merito?
MATT: E’ proprio vero, la parte in cui cerchi di far sentire i tuoi brani in giro e spedisci il pacchetto promozionale a riviste e webzine è proprio una faticaccia, per fortuna è Rob ad occuparsene!
ROB: Ci facciamo promozione credo come tutti: spedire il cd a varie webzine, cercare di trovare più fan possibile su myspace e suonare in giro. Devo dire che le vendite on-line sono decisamente inferiori alle mie aspettative, mentre va molto meglio ai concerti; ed è semplicemente impressionante il numero di magliette che stiamo vendendo, a Roma la nostra t-shirt col teschio tecnologico ce l'hanno praticamente tutti!
(NR) Qui a nord-est non vi è proprio visti! E non riesco proprio a capire. Possibile non si riesca a fare un “cambio di date” tra voi e qualche realtà locale?
ROB: Non ci si è visti perché finora abbiamo quasi sempre suonato a Roma, ovviamente! A parte l'edizione estiva del Glam Attakk a Torino.
Dopo l'uscita del disco abbiamo fatto un po' di concerti in location "estive" come il Rock City e, dopo l’estate, un buon numero di aperture a band più o meno famose: ci si sono presentate le occasioni e le abbiamo colte. Ora ci stiamo muovendo, comunque, per uscire dai confini del Grande Raccordo Anulare: il 21 novembre saremo a Pisa e stiamo giusto cercando una data per il giorno successivo, al centro-nord.
MATT: Vedi, per fare uno scambio di date devi avere qualcuno che ti viene a vedere, e possiamo anche avere qualcuno che viene a vederci, che ne so, a Trieste o a Padova... e magari qualche locale intenzionato a pagarci un rimborso spese. Ma poi il problema si pone quando l'altra band deve venire a suonare a Roma, trovare un locale che paghi una band originale che viene da fuori abbastanza da rientrarci con le spese non è facile!!!
Comunque, ci stiamo organizzando, dobbiamo fare un po' di sano bordello anche al nord!!!
(NR) Me lo auguro. Sarebbe la volta buona che ritorno a vedermi un buon concerto. Grazie di tutto ragazzi.