Interviews
A cura di Stefano Gottardi - Roxxzone.com Freschi di un ep spettacolare intitolato Not For Money, Just For Glory, e di una scoppiettante esibizione al Summer Glam Attakk 2008 a Torino, Jonna, Matt e Rob ci hanno raccontato tutto, ma proprio tutto, sulla loro band. Si è parato anche di Crashdïet, Hardcore Superstar, finanzieri che piombano all’improvviso a casa e tante altre cose. Buona lettura!
Ciao ragazzi. Partiamo con una domanda scontata: come nasce la band e perchè avete deciso di chiamarla in questa maniera?
JONNA: La band è nata da una voglia matta
di fare Rock’N’Roll di Rob & Matt mentre suonavamo insieme con
The Brightness, l’idea mi piaceva ed ho suggerito l’ingresso di
Mimmo God per completare la formazione.
Il nome, inizialmente The Guests, mi è venuto in mente quando ho
visto il manifesto del nostro primo concerto (avevamo un
concerto prima ancora di avere un nome e aver mai fatto le
prove!), ovvero: Soul Doctor + Markonee + guests. La “Z” finale
del nostro monicker è venuta di conseguenza, girando su myspace
abbiamo trovato troppi omonimi… volevamo distinguerci da altri
“ospiti” indesiderati ahaaha!
E' da poco uscito Not For Money Just For Glory: volete parlarci dell'esperienza in studio?
JONNA: conosco lo studio Temple Of Noise e
i due produttori Mirko Ravaglia e Christian Ice (il nostro Bob
Rock! :p) da 15 anni, e sapevo che avremmo potuto sfruttare al
massimo le nostre potenzialità e che ci saremmo anche divertiti!
Così ho convinto la band ad andare a registrare lì:
è stato fantastico poter fumare tutte quelle sigarette, oltre
che poter riascoltare a casa il proprio lavoro ed apportare le
giuste modifiche ad orecchie fresche il giorno dopo!
MATT: è stato fantastico e frustrante allo stesso tempo, ci siamo scontrati a volte su come volevamo uscissero certe cose, ma alla fine è venuto tutto alla stragrande! Mirko è stato fenomenale nella prima fase delle registrazioni, e un produttore come Christian, che anch'io conosco da una vita ormai, è invidiabile!!!
ROB: La cosa che trovo personalmente più impressionante è la qualità delle registrazioni nude e crude, quasi non c’era bisogno di fare il missaggio! Inoltre, Christian ci ha dato una grossa mano con gli arrangiamenti, specie sulle parti vocali, ed ha magistralmente interpretato il giudice cattivo su Piracy: quell’ “objection overruled” cantato alla James Hetfield è uno spettacolo!
Avete optato per l'autoproduzione, mi complimento per il risultato finale e vi domando: nel 2008, com'è possibile ottenere un buon risultato senza l’appoggio d un'etichetta?
JONNA: Basta avere qualche centinaio di Euro da spendere e le idee molto chiare su come dovranno suonare i brani alla fine, quindi spaccarsi il culo in sala prove e suonarli fino allo sfinimento
MATT: non c'è nulla da fare: se si spendono i soldi e si scelgono le persone giuste con cui lavorare, il risultato finale è quello che sentite sul nostro EP.
ROB: Già nel 2003, quando suonavo coi Bubblegum Kiss, autoproducemmo un’ep praticamente senza budget e riuscimmo a dare via, tra vendite e spedizioni alle webzine, circa 500 copie: un miracolo, contando che non esisteva né paypal né myspace. Stavolta però almeno una distribuzione ci farebbe parecchio comodo, è vero che con myspace arrivi potenzialmente ovunque, ma trovo una sorta di reticenza a comprare cd online (visto che hai modo di sentirteli facilmente) che 5 anni fa non c’era.
Quali le influenze responsabili del sound dei The Guestz?
JONNA: Ti rispondo in maniera criptica… LE NOSTRE! Ossia ci siamo influenzati a vicenda, quindi siamo vittime delle nostre stesse influenze, dai 70’s ai giorni nostri, un frullato di tutto quello che abbiamo ascoltato in questi anni e che sappiamo suonare bene.
ROB: la cosa fondamentale è stata riuscire a scrivere delle canzoni comunque diverse tra loro – dal punk’n’roll veloce di Naked Alice al classico hard rock di House Of Rock, al midtempo quasi modernista di Piracy – e in cui ognuno di noi comunque suona, bene o male, nel suo stile.
Come nasce un vostro pezzo?
JONNA: Non c’è una linea precisa. Alcuni vengono scritti a livello personale come ha fatto Rob con “Naked Alice” ed io con “Piracy”, poi ci si vede in studio e li si prova arrangiandoli comunque insieme. Altri brani nascono cazzeggiando tra una pausa e l’altra come “House Of Rock o da riff tenuti nel cassetto per anni come quello di “Jonna Wants Two Beers”.
ROB: La genesi di House Of Rock, in particolare, è stata fantastica: quando Jonna ha scritto Piracy, l’ha pensata in Mi, ma Mimmo ci ha chiesto di alzarla di un tono perché per lui era troppo bassa. Un po’ a malincuore, abbiamo dovuto quindi mettere il capotasto su chitarra e basso, per poterla suonare senza intoppi. Mentre eravamo in fase di preproduzione, Jonna stava sistemando il barrè, e si è messo a improvvisare… dato che avevamo tutto pronto per registrare, abbiamo immediatamente premuto il tasto REC e immortalato i due riff che ha tirato fuori, e il pezzo era praticamente fatto. Se da un lato abbiamo scritto un pezzo in 5 minuti, dall’altro siamo vincolati dal vivo ad avere due canzoni col barrè che ci tocca fare per forza insieme, e che ci costringono a delle pause forzate. Meno male che sono strafighe!
Un piccolo track-by-track con parole vostre?
- Jonna Wants Two Beers
JONNA: Parlando dal mio punto di vista, è il brano più divertente da suonare e, se vogliamo, anche il più vario visti gli stacchi e i cambi di tonalità sul bridge e sull’assolo. Il testo è nato per puro caso!
MATT: JWTB, pezzo a lungo tenuto in cantiere e terminato giusto in tempo per le registrazioni, a mio parere è il pezzo più 70's dell' EP e, infatti, quello in cui mi diverto di più batteristicamente parlando!!! Poi, complice anche Christian Ice, siamo riusciti a tirar fuori un ritornello, a parer di molti, davvero figo!
ROB: Come ogni disco che si rispetti, la
prima canzone è l’ultima ad essere completata: il ritornello è
nato grazie ad una intuizione di Christian Ice che ha buttato lì
un “Jonna wants two beers”, che ci è piaciuto subito sia per la
linea melodica che per l’idea; il capolavoro poi lo ha fatto
Mimmo scrivendo un testo intorno a quel ritornello, anche se lo
abbiamo finito praticamente mentre stavamo già registrando le
voci!
Ultima curiosità: il riff più alla Ac/dc del disco, ovvero la
parte di chitarra che si alterna alle strofe, contrariamente a
quello che potreste facilmente immaginare non l’ha scritto
Jonna, bensì io! ^^
- Piracy:
JONNA: Assolutamente, il pezzo più strano che abbia mai scritto, easy sul ritornello e cupo sulle strofe. Ovviamente parla di pirateria musicale e dell’esperienza che sto avendo con il nostro sistema dopo la visita a casa mia dei Four Men in grey uniform…
MATT: gran bel pezzo, lo abbiamo suonato decisamente bene, anche se resto dell'idea che live renda 10 volte di più...una gran bella botta!
ROB: ho notato che questo pezzo viene apprezzato di più quando si conosce la storia che c’è dietro, per cui ve la racconto: Jonna e un suo compare avevano messo su un business su ebay vendendo dvd “semipirata”, e facendo letteralmente una barca di soldi. Peccato che la siae inglese si sia fatta girare i ciglioni e abbia mandato la guardia di finanza a controllare! Il testo racconta l’arrivo dei quattro finanzieri a casa di Jonna all’alba, gli hanno sequestrato tutti i cd senza bollino siae (compresi vecchi demo e altre cose personali), e sono stati lì sei ore, nelle quali il nostro eroe è si fumato 90 sigarette, un record! Leggetevi il testo e apprezzerete!
- House Of Rock:
JONNA: Si parla di casa mia, ahahha! La casa dove io e Mimmo (nei due anni in cui abbiamo vissuto insieme) abbiamo fatto tante baldorie e composto buona parte dei nostri brani. Hard Rock puro con un ritornello che ti entra in testa al primo ascolto!
MATT: classico pezzo che piace ai fan del Gay Metal anni 80, come previsto! :D Un classico, nato con un riff incalzante alla Judas Priest e con una sentita partecipazione del Mimmo God, soprattutto per quanto riguarda lo special prima dell’assolo!!!
ROB: anche qui, la gente pensa che il testo
sia una accozzaglia di luoghi comuni del rock’n’roll, mentre
invece ci siamo messi io e mimmo a buttar giù tutte le cose che
ci venivano in mente riguardo a casa di Jonna; per dire, quel
“bottles and chains everywhere” a me fa ridere ogni volta che lo
leggo perché penso alle catene del portachiavi, del portafogli o
altre che il nostro eroe sparge per tutta casa!
Le voci che si sentono alla fine del pezzo ce le siamo trovate
registrate quando siamo entrati nella saletta a registrare il
coro… la gag del “mento in alto” era talmente bella che ci è
sembrato obbligatorio metterla in fondo al pezzo!
- Naked Alice:
JONNA: corta, sbarazzina e serrata ai limiti del punk. L’ultima parte dell’assolo è stata registrata usando un accendino come slide!
MATT: Rob ha scritto un pezzo (musiche e testi) della madonna!!! Punkettone molesto ispirato da quei froci dei Motorcity Brags!
ROB: la canzone è nata quando lavoravo per la Telecom, stavamo preparando una nuova offerta chiamata Alice Naked (una variante dell’ADSL per cui non serve avere una linea telefonica sotto… per questo è “nuda”!), e ho pensato che un titolo del genere sarebbe piaciuto ai Thee STP; poi è arrivata la doppia ispirazione, prima il ritornello “No more lonely handjobs now that I am with my Naked Alice”, e poi l’idea per il testo con il doppio senso erotico-tecnologico.
- In The Blink Of An Eye:
JONNA: Un brano massiccio, l’unico dove sono stati cambiati leggermente i suoni per renderla più heavy e moderna. Un altro pugno in faccia con il ritornello molto accattivante
MATT: Blink of an Eye é il primo pezzo da me composto, e in seguito arrangiato per bene al nostro quartier generale, con un apporto fondamentale di Mimmo che ha reso il pezzo davvero affascinante grazie a una linea vocale molto molto figa!
ROB: Essendo stato il primo brano che abbiamo finito, è quello che abbiamo suonato live più a lungo, per cui abbiamo potuto registrarlo sapendo esattamente come sarebbe uscito; eppure, ancora una volta Christian ci ha stupiti, aggiungendo quel tocco in più (i cori “aaaaaaah” sul bridge per esempio).
E meno male che dovevamo fare un "piccolo" track-by-track!
Sul cd c'è uno strano ringraziamento agli Airbourne...
JONNA: Beh… Hanno influito molto in fase di missaggio visto che il loro cd ha una produzione della Madonna! Abbiamo confrontato l’output delle nostre canzoni con la loro “Diamond In The Rough” e quando ci siamo avvicinati al loro sound eravamo soddisfatti. Visti recentemente al Gods Of Metal hanno spaccato di brutto nonostante fossero le 3 di pomeriggio!
ROB: per lo stesso motivo abbiamo ringraziato anche Crashdiet e Steel Dragon, abbiamo usato anche le loro In The Raw e Stand Up And Shout… altrimenti chi cazzo si metterebbe a ringraziare gli Steel Dragon in quanto tali?!?!
Definite con un aggettivo i vostri compagni di band...
JONNA: Rob: preciso / Matt: casinaro / Mimmo: vanitoso
MATT: Rob: Mancino / Mimmo: Divino / Jonna : JONNA è JONNA CAZZO!!!
ROB: Matt: molesto / Jonna: molesto / Mimmo: molesto
Girovagando per il web, noto con piacere che la scena romana sembra attiva: serate, gruppi che spuntano come funghi... perlomeno per uno che vede la situazione da fuori sembrerebbe terreno fertile per il rock'n'roll. E'davvero così?
JONNA: Effettivamente qualcosa si sta muovendo, anche se i soliti detrattori dicono che sono sempre i soliti 4 gatti a frequentare le serate. Sicuramente l’interesse è cresciuto intorno a questo genere negli ultimi anni grazie alle nuove leve del nord Europa e all’inserimento di vecchie glorie ai festivals nostrani come Motley Crue, Billy Idol, Twisted Sister e Whitesnake. La scena funziona quando siamo uniti e quando gli eventi vengono organizzati decentemente e ultimamente ci stiamo riuscendo.
MATT: Ultimamente le serate sono sempre "piene di gente", grazie anche al fatto che, finalmente, invece di spaccare la minchia con la DiscotecaRock, si organizzano concerti! Stanno nascendo parecchi bei gruppi e tra quelli che secondo me hanno le potenzialità per spaccare davvero ci sono gli Stick It Out, i Knyght e i Dirty Pleasure!
Come sta, secondo voi, la scena italiana? Che cosa si può fare per migliorare la situazione?
JONNA: C’è un grosso movimento tra i
musicisti, diverse le bands valide e a spasso per tutto lo
stivale.
Continua ad essere carente l’affluenza di pubblico se non per i
grossi eventi e quasi sempre riguardo alle band che vengono
dall’estero. Per carità, è la scoperta dell’acqua calda, e
l’esempio lampante è quando vengono organizzati gli Italian Gods
Of Metal che racimolano la metà della metà delle affluenze che
si hanno con i gruppi più blasonati internazionali. C’è da dire
però che qualche anno fa’ avrei detto “la metà della metà della
metà della metà…. “ (continua…), ahahahha!
MATT: cosa si può fare?? continuare a sbattersi ed a suonare in giro, andare ai concerti delle band nostrane, comprare il merchandise e i dischi autoprodotti, visto che c'è chi ancora compra i dischi dei Motley Crue spendendo 20 euro per una cagata oltretutto.
Avete preso parte al Summer Glam Attakk, com’è andata?
JONNA: Il GlamAttakk è stata un'avventura,
ahahah! Gli altri del gruppo ci hanno messo 12 ore e mezza
all'andata per Torino e al ritorno abbiamo dovuto rimandare la
nostra partenza di tre ore abbondanti per colpa di un nubifragio
che in 5 minuti ha messo in ginocchio tutta la campagna
piemontese abbattendo alberi sulle strade e bloccando
completamente il traffico delle zone interessate.
A parte questi imprevisti, è stata una bella soddisfazione
suonare insieme agli Hollywood Killerz e i Gemini 5 su un palco
fenomenale come quello del Colonia Sonora. Finalmente tanto
spazio a disposizione per muoversi ed offrire uno show
vitaminizzato dall'inizio alla fine. Lo rifarei MILLE VOLTE! Mi
è piaciuto molto anche il pubblico, ho conosciuto bella gente e
la scena torinese è molto interessante
MATT: Show della madonna, tanti amici e tantissima gente figa, il resto è tutto annebbiato dall'alcol :D uno dei weekend più fighi della mia vita indubbiamente! grazie a tutti!
ROB: Una serie allucinante di disavventure logistiche inframmezzate da una giornata caldissima e faticosissima: a suo modo, memorabile! La nostra performance non è stata certo impeccabile dal punto di vista tecnico ma raramente ho visto la band così grintosa e potente! Inoltre, come al solito, è sempre bello ritrovare gli amici nordici, e soprattutto il pranzo del giorno dopo è stato – come ogni volta – il momento per cui vale la pena di farsi tutto quello sbattimento.
Qual è stata la più grossa soddisfazione provata da quando esiste la band?
JONNA: La prima volta che ho visto il pubblico cantare i nostri brani a memoria!!!
MATT: concordo pienamente!!
ROB: oltre a questo (ad uno degli ultimi concerti c’era una collega di Mimmo che sapeva TUTTI i pezzi del cd a memoria, impressionante!), devo dire di aver goduto parecchio quando – girando su google cercando riferimenti a “Jonna Wants Two Beers” - ho trovato un forum credo norvegese, e nel classico topic “che state ascoltando?” un tizio sconosciuto aveva messo proprio quella canzone!
So che l'anno scorso avete accompagnato i Crashdiet in giro per Roma il giorno prima del concerto: hanno fatto i bravi turisti o le rockstar viziate?
MATT: io e Rob abbiamo avuto il piacere di portare a zonzo i Diet qui a Roma, che si sono rivelati delle persone splendide e incredibilmente alla mano!!! Dopo cena poi è partita la sbornia molesta all'hard rock cafè di Roma con mezza crew degli HCSS che si era aggiunta alla nostra carovana!!!
ROB: Senza che mi metto a raccontare che razza di delirio è stato portare in giro i Crashdiet nei giorni in cui c’era lo sciopero dei benzinai (leggasi traffico allucinante), facciamo notte! Mi preme citare un paio di cosette gustose: Olliver Twisted che scopre gli arancini e se ne mangia una quantità impressionante; il tour manager dei Crashdiet che ad un certo punto si ferma su via della Conciliazione (la via che “entra” nella basilica di S. Pietro) per comprarsi delle scarpe (avrà speso un’ira di dio); Peter London che prima piscia su un muro di Via Veneto (altro che Dolce Vita!) e poi mostra soddisfatto il suo uccello a tutti; e dulcis in fundo, il manager degli HCSS che non pago della serata, si incaponisce per andare a cercare uno strip club, lo trova e alla fine trascina dentro tutti quanti. Ora che ci penso, uno degli HCSS è sparito 5 minuti dopo che siamo entrati e l’ho rivisto credo due ore dopo…
Siamo alla fine, a voi la parola ragazzi!
JONNA: Voglio 2 birre!!!
MATT: beato te, io co’ due birre me ce faccio li sciacqui!! :D
ROB: Grazie dello spazio a disposizione, comprateci il disco che dobbiamo pagare i debiti!!!